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Le domande-chiave

Qual è la tecnica più semplice per lavorare al tuo testo? La risposta è nella domanda. Esattamente.

Le domande-chiave aprono porte e chiudono porte, ma devi provarne un po’ per trovare quella giusta nel mazzo.

La prima cosa da fare è decidere di fronte a quale porta ti trovi e se la devi aprire o chiudere.

Su quale aspetto della tua scrittura vuoi lavorare? Un’idea? Un concetto? Una situazione? Una scena? Una trama? una parola? Una frase? Un paragrafo? Un capitolo intero?

Quando avrai definito la porta di fronte alla quale ti trovi, dovrai decidere in quale fase del lavoro sei. Quella porta vuoi aprirla o chiuderla?

Aprire la porta significa esplorare nuovi spazi, nuove idee, entrare in nuovi ambienti e corrisponde a quella fase del processo creativo chiamata divergenza.

Chiudere la porta significa uscire, concludere, muoversi verso altro dopo aver messo ordine nella stanza che lasciamo ed è quella fase che chiamiamo convergenza.

Nel nostro metodo Writers&Readers utilizziamo le domande nelle seguenti tecniche:

6W+H

( Tradotto dall’inglese: Chi? Cosa? Quando? Perché? Dove? Con Chi? e Come?)

Questa formula viene utilizzata dai giornalisti per raccogliere informazioni riguardo ad un argomento o a uno specifico soggetto.

Rispondendo a queste domande si ottengono i fatti essenziali che formano una storia.

Chi è al centro dell’azione? Cosa è successo? Quando è successo? Dove è avvenuto?

Perché è capitato? Come si sono svolti i fatti?

E se…?

Questa domanda permette di esplorare aspetti insoliti e andare oltre il conosciuto.

E se tutto fosse possibile? E se arrivasse un alieno? E se tutto fosse in bianco e nero?

Queste domande sembrano banali ma se ci pensi un attimo da ciascuna domanda è possibile risalire ad un film. Riesci ad indovinare quale?

Lo scenario della catastrofe

La domanda collegata a questa tecnica é gemella della domanda: E se…? ma orientata unicamente in negativo. È quella che prevede la situazione peggiore.

E se tutto andasse male? E se volessimo far fallire il nostro progetto? E se il protagonista non ce la facesse?

Non è una domanda pessimista, anzi è molto utile per prevedere scenari diversi, improvvisi, e a prendere altre strade quando il destino blocca l’autostrada nella nostra narrazione e ci costringe a prendere delle strade alternative. Pensate al film Non ci resta che piangere quando un prolungato passaggio a livello impedisce ai protagonisti di proseguire sulla strada conosciuta e li spinge su una strada sterrata e da lì parte tutta la storia. 

Lo scenario della catastrofe ci aiuta a trovare il conflitto, l’ostacolo, il problema o il passaggio a livello che si pone dinanzi all’eroe della storia.

Tecnica dell’Inquisitore.

Consiste nel farsi una serie di domande insistenti e punzecchianti, che mettono alla prova qualsiasi affermazione e la validità del nostro testo.

È vero? Funziona davvero così? È efficace? Posso dirlo con meno parole? Potrei dirlo meglio?

Potrei dirlo in maniera diversa? Suona bene? Perché ho scritto questo? Qual è il mio obiettivo?

Qual é l’obiettivo del personaggio?

Il rasoio di Occam

Questo principio dice che: “A parità di fattori la spiegazione più semplice è da preferire.”

In questo caso la domanda è una sola. Esiste un modo più semplice? oppure Come posso rendere tutto questo più chiaro e più semplice? Quale delle due domande che precedono scegliereste?

La domanda del lettore

Infine c’è una domanda speciale che dovremmo farci mettendoci nei panni del lettore.

La domanda che lo spinge a girare pagina, la domanda che rimanda al capitolo successivo. La domanda che non lo lascerà fino alla conclusione della storia.

E adesso cosa succede? Cosa succederà dopo?

Esiste uno strumento più potente del punto interrogativo? Se lo girate al contrario apparirà come un amo per pescare nuove idee, se lo mantenete nella posizione originale sarà come un gancio che vi aiuta ad arrampicarvi più alto e ad arrivare in cima alla montagna.

A questo punto la domanda da porsi con maggiore frequenza è:

Dove mi trovo nel mio processo?

Stai esplorando il mare in cerca di nuove idee o stai scalando la montagna per arrivare in cima ?

In questo articolo abbiamo elencato sommariamente le possibili domande che ci possono aiutare a lavorare sul nostro testo. C’è solo una domanda che non dovrete assolutamente mai farvi riguardo alla vostra idea, alla vostra storia o al vostro progetto.

Lo scrivo o non lo scrivo?

Nel caso vi sfugga però, la risposta è sempre l’imperativo del nostro manuale: Scrivilo!

Ivan Ottaviani

Photo by Evan Dennis on Unsplash

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